
Non fatevi fuorviare dall'immagine. Sì, è abbastanza demenziale, ma conto di mantenere un tono relativamente serio nel post. Questo non è un intervento anti-Twilight. Mi piacerebbe molto scriverne uno, ma non ho né le doti umoristiche necessarie, né le basi per farlo, visto che non ho letto ben poco della saga. Finirei per sfigurare davanti a certe denigrazioni geniali che si trovano in rete.
Mi preme ripetere una cosa: NON ho letto interamente la saga. Tutto quello che so deriva da stralci trovati in internet, spezzoni letti in libreria, e le informazioni che mi sono arrivate quasi per osmosi per colpa del vergognoso battage pubblicitario. Quello che so, comunque, è abbastanza da giustificare un post. Anzi, vi dico di più. Nel futuro potrebbe venirmi la voglia di autolesionarmi e di leggermi tutti e quattro i romanzi della Meyer: se allora mi ricrederò per esperienza diretta - cosa che ritengo improbabile - verrò qui a fare ammenda pubblicamente.
Passiamo al dunque. Vorrei comparare le figure femminili principali delle due saghe per ragazzi che hanno raggiunto il maggior successo negli ultimi anni, Twilight e Harry Potter (e questo l'ho letto eccome). Niente di più lontano, sia in quanto a contenuti, sia in quanto a stile che a valore dell'opera. E sono agli antipodi anche le rispettive eroine, Hermione e Bella.
Hermione è stata da sempre il mio personaggio preferito di Harry Potter. È una ragazza indipendente, intelligente, spocchiosa al punto giusto, che non si fa mettere i piedi in testa e che possiede una logica di ferro. Ha un senso del dovere e della giustizia ineccepibile, ma soprattutto riesce a farsi strada facendo affidamento sulle sue stesse capacità.
Con questo non voglio dire che adori per partito preso i personaggi puliti e moralmente integri. Anzi, non è affatto così: il più delle volte è l'ambiguità e la crudeltà ad affascinarmi. In questo caso però stiamo parlando di un romanzo per ragazzi. Possiamo girarci attorno quanto vogliamo, e dire che la serie di Harry Potter è maturata negli anni, ma rimane comunque una serie per ragazzi. E in una serie per ragazzi un personaggio come Hermione è un raggio di sole, un modello che non potrebbe essere altro che positivo per ogni ragazzina. Intendiamoci, non stiamo parlando di una supergirl, ma di una figura normalissima: con tutti i suoi pregi, Hermione in fin dei conti è un'adolescente che potrebbe esistere nella vita reale. Studia, si arrabbia, scherza, si innamora, cresce... Non è nemmeno bellissima stando a quanto scrive la Rowling. Ma è un personaggio a tutto tondo, ha delle ambizioni e lavora sodo per ottenere quello che vuole.
Passiamo dall'altra parte. Bella Swan è anche lei una ragazza normale. Da quello che so nei romanzi non dovrebbe essere quella gnocca imperiale che hanno piazzato nei film (correggetemi se sbaglio). Però, però: a quanto pare Bella non ha uno scopo nella vita. L'unica gratificazione che trova nell'esistere è solo quella di stare assieme ad un uomo, un uomo che per giunta continua a rifiutarla causandole un dramma perpetuo. In Bella vedo un'adolescente disturbata, priva di un minimo di confidenza in se stessa, e non ci sarebbe nulla di male se la Meyer la trattasse come tale. Ma invece no, nelle sue mani Bella diventa un'eroina: non importa quanto si comporti stupidamente o quanto si lagni, perché tanto ci sarà sempre un uomo che verrà a salvarla.
Trovo agghiacciante l'epilogo della vicenda, in cui dopo tanto penare, dopo tante umiliazioni, Bella ottiene quello che vuole e diventa un vampiro. Può sembrare una sciocchezza, ma vi leggo un sottofondo disturbante, ossia: puoi aggirare i tuoi problemi e sfuggire dalla mediocrità della vita diventando qualcosa che non sei. Bella non matura, non cambia, ma diventa qualcun altro. Trova la realizzazione nell'uniformarsi totalmente al suo uomo, nella gravidanza e nel matrimonio (a 18 anni o giù di lì, per giunta).
Tutto ciò, in un contesto rivolto a delle giovani ragazze, è inammissibile. Fa ridere, è vero, ma pensare che esistono schiere di ragazzine che trovano Bella un modello da imitare è desolante.
Come è desolante anche il modo in cui la Meyer parla della sua creazione. Ora, non vorrei parlare a sproposito, ma mi pare evidente che vi abbia riversato tutte le fantasie/problematiche che si portava dietro dalla gioventù. Spero vivamente sia così, perché altrimenti significherebbe semplicemente che la Meyer è una persona disonesta e sappia bene quanto sia diseducativo il modello che propone.
Tutt'altra storia la Rowling, che è sempre stata molto ironica e leggera nel giudicare i suoi personaggi.
Vogliamo parlare poi del ritratto distorto dell'amore che la relazione tra Bella e Edward offre? La loro è una storia continuamente segnata dal dramma. Non c'è niente di romantico, niente di tenero; sono due personaggi monolitici che si amano perché dev'essere così. Bella vede in Edward una figura da idolatrare, e subisce passivamente le crisi esistenziali di lui nei confronti di lei. Sembra non avere un minimo di dignità, un minimo di amor proprio: è emblematico il fatto che si faccia scarrozzare sulla schiena di Edward o prendere in braccio di continuo, gesti che enfatizzano quel suo (non)carattere di figurina autolesionista in balia delle sue stesse ossessioni.
E Hermione? Dai, lo sospettavamo un po' tutti che sarebbe finita con Ron, ma com'è stato delicato l'evolversi della loro storia! Due persone che crescono assieme, consapevoli dei reciproci pregi e difetti. Non mancano le difficoltà, ma in questo caso sono risolte con ironia (sia lodata Hermione che scaglia lo stormo di uccelli su Ron!) o con obiettività (Hermione non cade in una depressione acuta quando Ron se ne va, ma continua a cercare gli Horcrux perché è giusto così).
Ho letto in giro di come molti sostengano che la saga di Twilight promuova un'immagine romantica e sognante dell'amore, priva di eccessi e quindi adatta al suo pubblico. Be', sono tutte scuse. Twilight non ha nulla da insegnare. Quella tanto idolatrata innocenza che gli appioppano non è altro che astinenza. Sì, perché la fregola sessuale si respira come l'aria: Bella è ossessionata dal desiderio di avere un rapporto sessuale con Edward, il quale puntualmente frustra le sue aspettative. Non c'è niente di romantico, c'è solo il gusto del proibito, del pericoloso, e una moralità opprimente che deriva dritta dal background mormone della Meyer.
Quando finalmente Bella vede appagate le sue voglie, seppur da sposata, sembra ricevere una sorta di punizione divina: non solo resta incinta, ma partorisce in una delle sequenze più raccapriccianti che abbia mai letto, rischiando pure la vita.
Questo sì che è educativo. Altro che quei lussuriosi dei ragazzi di Harry Potter!
Insomma, un bel passo indietro rispetto a quelle eroine forti e determinate che erano Xena, Buffy e tutti loro derivati. Hermione è stata una loro evoluzione, in cui la forza fisica e il machismo erano sostituiti dall'intelligenza. Bella non ha nulla: è solo il triste ritratto di una generazione.
E ora, se qualche povera anima passasse di qui per contraddirmi, ben venga! Sto giusto aspettando di essere spronato a leggere per intero la saga per veder confermate le mie teorie.
Intanto torno a rileggere Harry Potter.
Mi preme ripetere una cosa: NON ho letto interamente la saga. Tutto quello che so deriva da stralci trovati in internet, spezzoni letti in libreria, e le informazioni che mi sono arrivate quasi per osmosi per colpa del vergognoso battage pubblicitario. Quello che so, comunque, è abbastanza da giustificare un post. Anzi, vi dico di più. Nel futuro potrebbe venirmi la voglia di autolesionarmi e di leggermi tutti e quattro i romanzi della Meyer: se allora mi ricrederò per esperienza diretta - cosa che ritengo improbabile - verrò qui a fare ammenda pubblicamente.
Passiamo al dunque. Vorrei comparare le figure femminili principali delle due saghe per ragazzi che hanno raggiunto il maggior successo negli ultimi anni, Twilight e Harry Potter (e questo l'ho letto eccome). Niente di più lontano, sia in quanto a contenuti, sia in quanto a stile che a valore dell'opera. E sono agli antipodi anche le rispettive eroine, Hermione e Bella.
Hermione è stata da sempre il mio personaggio preferito di Harry Potter. È una ragazza indipendente, intelligente, spocchiosa al punto giusto, che non si fa mettere i piedi in testa e che possiede una logica di ferro. Ha un senso del dovere e della giustizia ineccepibile, ma soprattutto riesce a farsi strada facendo affidamento sulle sue stesse capacità.
Con questo non voglio dire che adori per partito preso i personaggi puliti e moralmente integri. Anzi, non è affatto così: il più delle volte è l'ambiguità e la crudeltà ad affascinarmi. In questo caso però stiamo parlando di un romanzo per ragazzi. Possiamo girarci attorno quanto vogliamo, e dire che la serie di Harry Potter è maturata negli anni, ma rimane comunque una serie per ragazzi. E in una serie per ragazzi un personaggio come Hermione è un raggio di sole, un modello che non potrebbe essere altro che positivo per ogni ragazzina. Intendiamoci, non stiamo parlando di una supergirl, ma di una figura normalissima: con tutti i suoi pregi, Hermione in fin dei conti è un'adolescente che potrebbe esistere nella vita reale. Studia, si arrabbia, scherza, si innamora, cresce... Non è nemmeno bellissima stando a quanto scrive la Rowling. Ma è un personaggio a tutto tondo, ha delle ambizioni e lavora sodo per ottenere quello che vuole.
Passiamo dall'altra parte. Bella Swan è anche lei una ragazza normale. Da quello che so nei romanzi non dovrebbe essere quella gnocca imperiale che hanno piazzato nei film (correggetemi se sbaglio). Però, però: a quanto pare Bella non ha uno scopo nella vita. L'unica gratificazione che trova nell'esistere è solo quella di stare assieme ad un uomo, un uomo che per giunta continua a rifiutarla causandole un dramma perpetuo. In Bella vedo un'adolescente disturbata, priva di un minimo di confidenza in se stessa, e non ci sarebbe nulla di male se la Meyer la trattasse come tale. Ma invece no, nelle sue mani Bella diventa un'eroina: non importa quanto si comporti stupidamente o quanto si lagni, perché tanto ci sarà sempre un uomo che verrà a salvarla.
Trovo agghiacciante l'epilogo della vicenda, in cui dopo tanto penare, dopo tante umiliazioni, Bella ottiene quello che vuole e diventa un vampiro. Può sembrare una sciocchezza, ma vi leggo un sottofondo disturbante, ossia: puoi aggirare i tuoi problemi e sfuggire dalla mediocrità della vita diventando qualcosa che non sei. Bella non matura, non cambia, ma diventa qualcun altro. Trova la realizzazione nell'uniformarsi totalmente al suo uomo, nella gravidanza e nel matrimonio (a 18 anni o giù di lì, per giunta).
Tutto ciò, in un contesto rivolto a delle giovani ragazze, è inammissibile. Fa ridere, è vero, ma pensare che esistono schiere di ragazzine che trovano Bella un modello da imitare è desolante.
Come è desolante anche il modo in cui la Meyer parla della sua creazione. Ora, non vorrei parlare a sproposito, ma mi pare evidente che vi abbia riversato tutte le fantasie/problematiche che si portava dietro dalla gioventù. Spero vivamente sia così, perché altrimenti significherebbe semplicemente che la Meyer è una persona disonesta e sappia bene quanto sia diseducativo il modello che propone.
Tutt'altra storia la Rowling, che è sempre stata molto ironica e leggera nel giudicare i suoi personaggi.
Vogliamo parlare poi del ritratto distorto dell'amore che la relazione tra Bella e Edward offre? La loro è una storia continuamente segnata dal dramma. Non c'è niente di romantico, niente di tenero; sono due personaggi monolitici che si amano perché dev'essere così. Bella vede in Edward una figura da idolatrare, e subisce passivamente le crisi esistenziali di lui nei confronti di lei. Sembra non avere un minimo di dignità, un minimo di amor proprio: è emblematico il fatto che si faccia scarrozzare sulla schiena di Edward o prendere in braccio di continuo, gesti che enfatizzano quel suo (non)carattere di figurina autolesionista in balia delle sue stesse ossessioni.
E Hermione? Dai, lo sospettavamo un po' tutti che sarebbe finita con Ron, ma com'è stato delicato l'evolversi della loro storia! Due persone che crescono assieme, consapevoli dei reciproci pregi e difetti. Non mancano le difficoltà, ma in questo caso sono risolte con ironia (sia lodata Hermione che scaglia lo stormo di uccelli su Ron!) o con obiettività (Hermione non cade in una depressione acuta quando Ron se ne va, ma continua a cercare gli Horcrux perché è giusto così).
Ho letto in giro di come molti sostengano che la saga di Twilight promuova un'immagine romantica e sognante dell'amore, priva di eccessi e quindi adatta al suo pubblico. Be', sono tutte scuse. Twilight non ha nulla da insegnare. Quella tanto idolatrata innocenza che gli appioppano non è altro che astinenza. Sì, perché la fregola sessuale si respira come l'aria: Bella è ossessionata dal desiderio di avere un rapporto sessuale con Edward, il quale puntualmente frustra le sue aspettative. Non c'è niente di romantico, c'è solo il gusto del proibito, del pericoloso, e una moralità opprimente che deriva dritta dal background mormone della Meyer.
Quando finalmente Bella vede appagate le sue voglie, seppur da sposata, sembra ricevere una sorta di punizione divina: non solo resta incinta, ma partorisce in una delle sequenze più raccapriccianti che abbia mai letto, rischiando pure la vita.
Questo sì che è educativo. Altro che quei lussuriosi dei ragazzi di Harry Potter!
Insomma, un bel passo indietro rispetto a quelle eroine forti e determinate che erano Xena, Buffy e tutti loro derivati. Hermione è stata una loro evoluzione, in cui la forza fisica e il machismo erano sostituiti dall'intelligenza. Bella non ha nulla: è solo il triste ritratto di una generazione.
E ora, se qualche povera anima passasse di qui per contraddirmi, ben venga! Sto giusto aspettando di essere spronato a leggere per intero la saga per veder confermate le mie teorie.
Intanto torno a rileggere Harry Potter.